bias cognitivi: quali influenzano il lavoro
COME I BIAS COGNITIVI INFLUENZANO LE PERFORMANCES LAVORATIVE
I bias cognitivi, come abbiamo già detto, sono convinzioni e percezioni fallaci della realtà circostante che possono influenzare negativamente le decisioni nelle nostra vita quotidiana ed anche sul posto di lavoro.
Se ancora non l’hai fatto, ti invitiamo a leggere l’articolo sui Bias Cognitivi che trovi sul nostro Blog.
Sul posto di lavoro, i pregiudizi cognitivi influiscono sul modo in cui prendiamo decisioni, interagiamo e collaboriamo con gli altri, riconosciamo e premiamo le persone.
Comprendere e contrastare i bias, è quindi fondamentale per costruire una sana cultura del lavoro e gestire un’impresa di successo.

I BIAS COGNITIVI NELLA SFERA LAVORATIVA
Abbiamo raccolto alcuni dei bias cognitivi che possono influenzare l’ambiente lavorativo, con lo scopo di facilitare una presa di coscienza e ridurre al minimo il loro impatto.
Bias di ANCORAGGIO
“L’effetto ancoraggio si verifica quando le persone, dovendo assegnare un valore a una quantità ignota, partono, per farlo, da un determinato valore disponibile. Le stime si mantengono vicine al numero da cui i soggetti erano partiti, ed è per questo che si è evocata l’immagine dell’ancora.”
– Daniel Kahneman –
L’effetto ancoraggio è un vero e proprio ancoraggio mentale che poniamo, o che ci viene posto, all’inizio di una valutazione e che da lì in poi influenzerà le nostre scelte.
Si tratta di una modalità della mente che punta alla presa di una decisione senza l’ausilio di una logica efficace. Facciamo dunque riferimento ai giudizi errati, alle decisioni prese in fretta senza una corretta valutazione razionale del contesto.
È il bias cognitivo che ci influenza più frequentemente in ogni scelta che facciamo ogni giorno, dall’ambito lavorativo al fare spesa al supermercato fino ad arrivare a quale film guardare su Netflix.
Bias di CONFERMA
Quando parliamo di bias di Conferma facciamo riferimento all’errore cognitivo che si riferisce alla tendenza di interpretare le nuove informazioni come conferma delle proprie convinzioni e opinioni preesistenti.
In base a questo bias, tendiamo a porre maggiore attenzione alle informazioni che confermano una nostra opinione precostituita e tendiamo a escludere o a porre minor peso a tutto ciò che mette in discussione il nostro pensiero.
In particolare, questo fenomeno si attiva in presenza di argomenti che suscitano forti emozioni o che toccano le nostre credenze più radicate e non fa distinzione in base al quoziente intellettivo o alla nostra apertura mentale: ci riguarda tutti.
Bias di RIPROVA SOCIALE
Il social proof (o riprova sociale) è l’idea secondo cui noi siamo intrinsecamente portati a conformarci agli altri e, di conseguenza, tendiamo a copiare azioni e decisioni di altre persone.
Questo bias avviene principalmente per il nostro naturale desiderio di agire in modo corretto ed è legato ad un sentimento di sicurezza e protezione: siamo individui sociali e quello che pensano gli altri per noi è importante.
La riprova sociale è quindi quel meccanismo che consente di influenzare il pubblico attraverso le opinioni di altre persone.
Quante volte ti è capitato di scegliere di mangiare in un ristorante piuttosto che in un altro soltanto perchè più frequentato?
Bias EFFETTO FRAMING
L’effetto framing viene anche chiamato “dipendenza da incorniciamento“, proprio per questa sua caratteristica di valutare alcune informazioni all’interno del determinato contesto in cui sono fornite.
Infatti “Frame”, che significa appunto “cornice”, è un termine usato per esprimere il contesto all’interno del quale le persone esprimono un’idea, una domanda, una decisione: i frame catturano la nostra attenzione e direzionano le nostre scelte attraverso l’enfatizzazione di certi aspetti.
1. “Devi sottoporti ad una operazione che ha il 10% di probabilità che ti risulti fatale. Accetteresti di farla?”;
2. “Devi sottoporti ad una operazione che nel 90% dei casi non avrà alcuna conseguenza. Accetteresti di farla?”
Questo è un classico esempio esplicativo dell’effetto framing: se ti ponessero di fronte alle seguenti domande, in quale dei due casi accetteresti?
Bias di NEGATIVITÀ
Il Negativity bias è la tendenza o predisposizione degli individui ad essere più sensibili e a ricordare o ad essere maggiormente colpiti da emozioni, informazioni, interazioni o eventi negativi, rispetto che da stimoli positivi o neutrali.
Il negativity bias è, quindi, la capacità degli eventi negativi di innescare una percezione errata e deformata della realtà, frutto di convinzioni e stati d’animo irrazionali.
Proprio per questa ragione, esso può avere un impatto notevole sulle nostre vite, sulle decisioni che prendiamo e sulle opinioni che abbiamo a proposito di noi stessi o di ciò che ci circonda.

I BIAS COGNITIVI COMUNI NELLE AZIENDE
Ridurre l’impatto di falsi giudizi e cattive interpretazioni può aiutare a migliorare l’equilibrio tra le persone che compongono un team di lavoro. Sapere come individuare queste credenze ed interpretazioni, riuscendo a trasformarle, fa parte di una buona leadership di un manager.
Bias di SALIENZA
É la tendenza ad esprimere giudizi ed arrivare a conclusioni in base solamente ad alcune caratteristiche evidenti, salienti.
Questo bias porta a trascurare alcuni tratti che possono invece rivelarsi determinanti nei processi di decision making.
Questo bias porta ad una valutazione parziale, fallace o incompleta di alcune situazioni, dandone un’interpretazione emotiva.
Questo potrebbe tradursi un una tendenza ad accettare o rifiutare progetti o collaborazioni, sulla base della paura o dall’entusiasmo, senza invece basarsi su dati oggettivi, previsioni e analisi di mercato.
Bias di ECCESSO DI FIDUCIA
Questo è il bias che caratterizza quelle aziende che hanno eccessiva fiducia nelle proprie capacità.
Con questa convinzione, il rischio é quello di porsi degli obiettivi di business troppo ottimistici e quindi realisticamente irraggiungibili.
Inoltre non tengono in considerazione le potenzialità dei competitor, con conseguenze che possono avere un impatto molto negativo sul lungo periodo.
LA FALLACIA DEL COSTO IRRECUPERABILE
Questo bias si basa sulla valutazione non razionale degli investimenti e costi precedentemente sostenuti (in termini di tempo e denaro)ormai non più recuperabili, per lo sviluppo, ad esempio, di un progetto.
Nelle aziende questa distorsione entra in gioco quando si investe un’ingente quantità di risorse in progetti, sapendo che sarà difficile ottenere i risultati attesi e si prosegue nell’investimento, con la speranza di poter recuperare una situazione ormai non più recuperabile.
Risulta fondamentale capire cosa sono i bias cognitivi e perché sono importanti all’interno dei nostri processi decisionali.
Quali dei bias elencati sopra, influenzano la tua organizzazione lavorativa?
Sai come affrontare e trasformare queste credenze limitanti?
BeAgile può aiutarti ad identificare ed evitare i bias nei tuoi processi lavorativi. Ottenendo una maggiore consapevolezza su queste convinzioni, potrai lavorare in modo più efficiente ed efficace!