STORIE DI
AZIENDE CHE ADOTTANO L’AGILE:
IL CASO SPOTIFY
Molte aziende presentano ancora oggi strutture organizzative fortemente gerarchiche, con dipartimenti e funzioni che operano come silos separati gli uni dagli altri.
In tali situazioni, il processo decisionale risulta fortemente rallentato e talvolta ostacolato a causa del carente scambio di informazioni e della scarsa collaborazione derivante dalla compartimentazione organizzativa.
Oggi parleremo della società da un miliardo di dollari Spotify e del suo framework innovativo per l’organizzazione dei team in modalità agile.
La loro soluzione, denominata modello Spotify, si concentra sull’autonomia del team e si basa sulle scelte delle singole persone per raggiungere gli obiettivi.
Questo approccio è altamente adattato alla loro specifica cultura aziendale e forma una rete di individui interconnessi per incoraggiare il libero flusso di idee e decisioni autonome.
LA STORIA DI SPOTIFY E IL SUO MODELLO ORGANIZZATIVO
Spotify nasce nel 2006 in Svezia e, a quell’epoca, contava non più di duecento dipendenti.
L’azienda svedese, nota per la sua capacità di fornire collezioni originali e illimitate di contenuti musicali, iniziò pian piano a comprendere che, per fronteggiare l’inziale crescita del mercato dello streaming, era necessario adattarsi con una evoluzione del proprio modello organizzativo: infatti, nel corso degli anni, subì una crescita incessante, aprendo sedi e uffici in più di 20 stati nel mondo e arrivando a contare più di quattromila dipendenti.
L’azienda, che inizialmente decise di crescere sul mercato utilizzando la metodologia Scrum, deve il suo successo alle metodologie agili profondamente radicate e all’utilizzo dell’Agile Scaling: l’adozione di tale processo non solo ha permesso a Spotify di raggiungere più rapidamente i propri obiettivi, ma ha anche contribuito a sviluppare la mentalità dei dipendenti.
IL MODELLO ORGANIZZATIVO:
SQUADS, TRIBES, CHAPTER E GUILD
In Spotify è presente una suddivisione orizzontale sia delle strutture organizzative che delle linee manageriali, in contrapposizione alla costruzione verticale o gerarchica diffusa nel panorama tradizionale.
Sono varie le unità in cui si esplica l’organizzazione del lavoro in Spotify, ciascuna delle quali è definita con termini molto specifici. Analizziamole insieme di seguito:
SQUADS
Il motore dell’organizzazione in Spotify è la Squad.
Una squadra è descritta come l’unità di sviluppo più basilare, solitamente composta da 8 persone o, comunque, non più di dieci, all’interno della quale non esiste una gerarchia. Ogni squadra è progettata per funzionare come una mini-startup, con tutte le competenze necessarie per costruire un prodotto ed è probabilmente la struttura più familiare per coloro che lavorano in team agili “tipici”.
Per una maggiore efficienza, il lavoro è il più autonomo possibile in modo che il progresso non sia ostacolato da compiti esterni alla squadra: le squadre, infatti, si auto-organizzano e ognuna può scegliere la struttura più funzionale, che potrebbe essere Scrum, Kanban o qualsiasi altra la squadra desideri. Ciò consente al team di lavorare nel modo più adatto, massimizzando la produttività e semplificando l’organizzazione del lavoro.
Ogni squadra ha la propria missione a lungo termine e possiede una fetta particolare del prodotto complessivo. Sebbene la leadership non imponga il modo in cui le squadre lavorano verso tale obiettivo, le squadre sono incoraggiate a utilizzare principi di prodotto snelli come i test A/B e il rilascio di MVP . Le squadre hanno inoltre allenatori agili per aiutarli a capire come costruire nel modo giusto e un Product Owner che aiuta i compagni di squadra a dare priorità ai loro compiti.

TRIBES
Le squadre sono costruite per funzionare da sole, ma ciò non significa che lavorino in isolamento. Le Squads, infatti, sono organizzate in tribù pertinenti a seconda della parte del prodotto su cui stanno lavorando: le Tribe, quindi, sono un insieme di Squad che lavorano e cooperano per la realizzazione di un obiettivo comune.
Ogni Tribe ha anch’essa una missione da compiere, cui ogni Squad appartenente fa riferimento, esplicitata e resa trasparente a tutti al fine di creare il massimo allineamento. Sebbene non esista una gerarchia ufficiale e sebbene esista ancora un elevato grado di autonomia, viene assegnato un capo a ciascuna tribù che garantisce che tutti abbiano ciò di cui hanno bisogno per prosperare.
Le tribù sono progettate per essere composte da massimo di 150 persone: questo numero è stato stabilito grazie alla legge di Dunbar, la quale fa riferimento a un limite cognitivo dell’essere umano che concerne il numero di persone con cui un individuo è in grado di mantenere relazioni sociali stabili, ossia relazioni nelle quali un individuo conosce l’identità di ciascuna persona e interagisce con le altre facenti parte del gruppo.
Inoltre, si tengono regolarmente riunioni informali in modo che tutti abbiano l’opportunità di essere aggiornati su ciò che stanno facendo le altre squadre. Uno dei meccanismi di coordinamento delle tribe, infatti, riguarda i meeting di Gathering o Sync, dove ogni Squad presenta a tutta la tribù i risultati raggiunti, i problemi riscontrati e I progetti su cui si sta lavorando attualmente. Lo scopo di questi meeting non è soltanto di raccontare i successi, ma condividere gli errori e fallimenti in modo da accelerare il processo di apprendimento di tutta la tribù.

CHAPTER
I Chapter sono strutture orizzontali progettate per raggruppare gli specialisti di uno strumento o di un’area specifica all’interno di una tribù.
Sono organizzati per area di competenza e sono composti da membri di una tribe: ogni chapter risulta così composto mediamente da 4-10 persone ed è è guidato da un Chapter Lead, che di solito è uno sviluppatore senior. Quest’ultimo guida gli altri membri e li aiuta a sviluppare le loro competenze per diventare specialisti sempre migliori.
GUILD
C’è infine un’ulteriore tipologia di raggruppamento dove i membri del team che sono appassionati di un argomento specifico possono formare una Guild, che rappresenta una community di interesse. Chiunque può entrare a far parte di una Guild e la partecipazione avviene a titolo completamente volontario.
Anche le Guild sono gruppi trasversali, ma la loro portata è più ampia rispetto ai Chapters in quanto possono includere persone provenienti da tribù diverse, il che significa che i loro membri possono lavorare in tutta l’organizzazione. Lo scopo è quello di facilitare lo scambio di soluzioni: infatti, essendo aperte a tutti, le Guild incoraggiano l’autosviluppo e l’apprendimento, a differenza dei Chapters che sono riservati unicamente agli specialisti.
Data la dimensione di una tribù e le responsabilità cui deve far fronte, Spotify ha deciso, inoltre, di introdurre alcuni ruoli che da un lato facilitano il lavoro dei team e dall’altro permettono di focalizzare l’attenzione sugli obiettivi di business.
Uno di questi è l’Agile Coach, una persona esperta in metodologia e mindset Agile che supporta tutti gli Squad appartenenti alla Tribe al fine di facilitare l’adozione delle nuove modalità di lavoro e la risoluzione di eventuali problematiche.
VANTAGGI DELLA MODALITÀ AGILE IN SPOTIFY
Aumento dell'autonomia e della produttività
L' enfasi sull'autogestione implica che i membri della squadra sono incoraggiati a fidarsi l'uno dell'altro e a fare affidamento sull'interazione organica piuttosto che su processi artificiosi per portare a termine i progetti. La squadra è responsabile delle proprie decisioni potendo scegliere di lavorare come meglio crede e, poiché le squadre sono in gran parte indipendenti, possono ottenere tempi di rilascio più rapidi .
Favorire la collaborazione e il lavoro di squadra
La matrice formata dal modello può essere vista come una rete interpersonale progettata per consentire a tutti di comunicare tra silos e dipartimenti: dare alle persone la possibilità di condividere le proprie idee è un mezzo per risolvere problemi e condividere soluzioni ottimali.
Incoraggiare la sperimentazione
Spotify consente ai suoi dipendenti di dedicare il 10% del proprio tempo, chiamato hacking time, ad un progetto personale, grazie al quale idee o soluzioni innovative possono emergere. Infatti, uno dei pilastri portanti del modello consiste nella facoltà di sperimentare nuove idee e soluzioni poiché il fallimento è visto come parte integrante del processo di miglioramento continuo.
CONCLUSIONI:
Il modello agile di Spotify è un esempio di transizione riuscita. Questo modello ha permesso infatti all’azienda svedese di raggiungere nuove vette senza perdere i vantaggi del metodo agile che, molto spesso, è riservato a team più piccoli o a piccole/medie imprese.
Nonostante Il modello agile di Spotify fornisca un caso di implementazione di successo, la lezione di fondo non riguarda il modello in sé ma consiste nell’apprendere dal metodo utilizzato per trovare ciò che meglio funziona per la propria azienda.
Infatti, indipendentemente dal fatto che tu decida di implementare i concetti del modello agile di Spotify nella tua azienda, per rendere il tuo business più agile sono necessari strumenti agili!
Se anche tu vuoi implementare una metodologia agile di successo e capire quali sono gli strumenti più adatti a te e al tuo team non esitare a contattarci!